C'è un tempo giusto per arrestarsi!

 FORM on LINE: SE TI ARRESTI DI NOTTE O NEI FESTIVI, HAI MENO CHANCE DI CAVARTELA -

Un curioso articolo pubblicato su JAMA quest’anno è andato ad analizzare l’andamento della sopravvivenza negli arresti cardiaci intraospedalieri. I ricercatori ha diviso per fasce orarie la giornata (giorno/sera dalle 7.00 alle 22.59 e notte dalle 23.00 alle 6.59) e definito il weekend a partire dalle 23.00 del venerdì e fino alle 6.59 di lunedì. Il gruppo di pazienti adulti studiati erano quasi 87.000 (presi dal National Registry of Cardiopulmonary Resuscitation).

Dall’analisi dei dati, il 67% degli arresti cardiocircolatori avveniva nella fascia oraria giorno/sera (il 15% dei quali nel weekend) e il rimanente 33% nelle ore notturne (27% nel weekend). La percentuale di sopravvivenza alla dimissione, la sopravvivenza a 24 ore e la prognosi neurologica favorevole erano sostanzialmente più bassi nelle ore notturne (P < 0.001). Nell’ambito del gruppo con maggiore sopravvivenza, giorno/sera, questa era più alta nei giorni feriali rispetto al weekend (20.6% vs 17.4%); questa differenza non era rilevabile nel gruppo notte. Altro elemento interessante da notare è il fatto che il primo ritmo documentato nei pazienti con ACC “notturno” era più spesso una asistolia, e meno frequentemente una fibrillazione ventricolare.

Gli autori nel commentare questo Studio sottolineano come, appunto, la sopravvivenza all’ACC sia più bassa di notte e nei weekend. Fisiologia del paziente a parte (che inseriscono nelle possibili spiegazioni del fenomeno), il ritmo di asistolia più spesso presente suggerisce forse dei “tempi” di intervento diversi. Nel primo caso, difficile dire se si possano apportare alcune modifiche; nel secondo, invece, andrebbero considerate le caratteristiche degli operatori dell’emergenza (esseri umani) nella programmazione dei turni di lavoro.

Mary Ann Peberdy - Survival From In-Hospital Cardiac Arrest During Nights and Weekends - JAMA. 2008;299(7):785-792.