COLPO PRECORDIALE? di Gemma C. Morabito, MD

 E' EFFICACE IL PRECORDIAL THUMP NELL'INTERROMPERE LE ARITMIE VENTRICOLARI? -

Sembra di no.  Il “precordial thump” tradizionalmente fa parte degli interventi posti in essere in presenza di un arresto cardiaco. Per anni è stato ritenuto un metodo in grado di interrompere rapidamente una tachicardia ventricolare o una FV. L’evidenza per questo tipo di intervento, però, è limitata a dei case report che dimostravano un ritorno al circolo spontaneo , soprattutto in pazienti in asistolia.

Nello studio pubblicato da Haman e colleghi su Resuscitation a Gennaio di quest’anno, i ricercatori hanno eseguito la procedura su 155 pazienti di un gruppo di 485 in cui veniva indotta una aritmia ventricolare durante uno studio elettrofisiologico. I soggetti erano inizialmente coscienti, ma diventano non responsivi in seguito alll’induzione dell’aritmia (in media dopo 26 secondi) . Dopo questo intervallo di tempo un cardiologo eseguiva il precordial thump, con un colpo deciso partendo da una altezza di 20-30 centimetri e dato alla giunzione tra il 3 medio e il 3 inferiore dello sterno. Allo stesso tempo si era pronti con il defibrillatore nel caso la procedura non avesse successo.

Di questi 155 pazienti solo in due si interrompeva la aritmia ventricolare dopo il Chest thump. In entrambe i casi si trattava di una TV polimorfa ed entrambe avevano una buona frazione di eiezione. Gli autori concludevano che questa tecnica aveva una utilità assai limitata per interrompere aritmie ventricolari, e che sebbene in generale sicura con poche innocue ma possibili complicanze, la manovra non era proprio produttiva.

Quello che bisogna considerare è i pazienti con aritmie ventricolari senza polso devono ricevere piuttosto delle buone ed efficaci compressioni toraciche e una defibrillazione precoce, e che questa manovra non deve mai ritardare questo tipo di interventi prioritari.

Gemma C Morabito ha commentato:  Haman L et al. Precordial thump efficacy in termination of induced ventricular arrhythmias. Resuscitation. 2009; Jan 80 (1): 14-6